Una ricerca pubblicata sull'edizione online di Nature condotta tra Italia, Svizzera e Germania e coordinata da Pico Caroni dell'istituto Friedrich Miescher di Basilea, rivela che il cervello, mentre apprende nuove concetti, si modifica creando veri e propri circuiti attraverso i quali viaggiano i ricordi.
La ricerca è utilissima sia per fornire importanti informazioni sul funzionamento della memoria, sia per scoprire le basi molecolari dei ricordi persistenti legati a fobie e ansie.
Il gruppo di scienziati, dei quali fa parte anche il direttore dell'Istituto Nazionale di Neuroscienze e del dipartimento di Neuroscienze dell'università di Torino Piergiorgio Strata, hanno potuto osservare le funzionalità della memoria.
Dall'analisi del cervello di topi in differenti fasi d'apprendimento, è emerso che esso modifica la propria struttura nonché la propria organizzazione: i neuroni allungano gli assoni (bracci filiformi) per comunicare tra loro e stabilire nuovi collegamenti. In altri casi, invece, i collegamenti verrebbero cancellati.
Per Strata, "Quando dobbiamo memorizzare qualcosa, in una struttura chiamata ippocampo o nel cervelletto vengono selezionate le cose da ricordare: alcune vengono mandate in un deposito permanente distribuito in diverse aree della corteccia, altre vengono invece organizzate mettendo in azione delle sinapsi inibitorie. Queste ultime servono a escludere allo scopo di fare ordine".
Lo scienziato ha poi aggiunto come la ricerca sia volta a dimostrare come la memoria a breve termine possa diventare a lungo termine "attraverso un processo che si chiama consolidamento e che si completa in alcuni giorni".
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