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1 maggio

Ultimo Aggiornamento: 04/05/2011 20:43
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Grado Massimo!
04/05/2011 20:43

di Piero Mangione – La data del primo maggio è legata alla battaglia, che si è svolta nella seconda metà dell’800, in diversi continenti (Europa, USA, Australia, Nuova Zelanda) sotto lo slogan delle tre otto : otto ore di lavoro, otto di riposo, otto di svago.
I lavoratori d’America indicano nel primo maggio 1886 il “ labor day ” con manifestazioni a Boston, New York, Detroit, St. Luis, Cincinnati, Baltimora, Louisville, Chicago.
3 maggio 1886 la fabbrica Cormik di Chicago licenzia 1000 lavoratori scioperanti ed assume 300 crumiri.
Comizio e manifestazione sindacale.
Un infiltrato lancia una bomba, viene colpito a morte un poliziotto e feriti tre, in 180 aprono il fuoco contro gli operai.
Arrestati in tanti, selezionati 8 anarchici e capi sindacali legati all’Associazione internazionale dei lavoratori, condannati e giustiziati.
Nel 1893 saranno riconosciuti innocenti.
La Federazione del lavoro, al Congresso di St. Louis del 1888, decide di riprendere la lotta per le otto ore e fissa per il primo maggio 1890 la prima giornata di mobilitazione generale in America.
E’ il settembre 1886 quando, a Ginevra, il Congresso dell’Associazione Internazionale dei Lavoratori, meglio nota come Prima Internazionale Socialista, approva la risoluzione che stabilisce che le otto ore sono il limite legale della giornata di lavoro in Europa.
Nel luglio 1889 ha luogo a Parigi la Seconda Internazionale ed il sindacato americano chiede di dedicare il primo maggio europeo alle vittime di Chicago, come atto di solidarietà internazionale.
Il congresso aderisce e va oltre, proclamando, con inizio dal primo maggio 1890 il Giorno di non lavoro, di lotta e di festa dei lavoratori di tutto il mondo ! ! !
Simmetricamente, subito dopo, i Governi di tutto il mondo, compreso q uello del “ rivoluzionario “ Francesco Crispi, emanano decreti di divieto delle manifestazioni, fanno arresti preventivi, usano le armi contro i manifestanti ABUSIVI.
Ad Amburgo il 20 aprile 1889 viene costituita una associazione di tutti gli imprenditori con lo scopo specifico di contrastare e combattere l’agitazione rivoluzionaria del primo maggio.
Malgrado tutto, il primo maggio si svolge ovunque e la repressione in tutta Europa è stata feroce.
In Italia ci sono stati scontri a Palermo, a Napoli, a Roma, a Livorno, a Genova, a Torino, a Voghera, a Savona, a Monza, a Como, a Alessandria, a Milano.
Quel primo maggio 1890 segna il punto di svolta non solo del movimento dei lavoratori del mondo, ma costituisce il punto di partenza per la rivendicazione dei diritti delle maestranze, degli operai, degli impiegati, mentre per il nostro Paese è divenuto il NATALE del movimento dei lavoratori da cui nascono le società di mutuo soccorso, le leghe, le camere del lavoro, la CGIL, il Partito Socialista.
Ma non solo !
Il Papa, Leone 13°, lancia l’enciclica “Rerum Novarum” ed il mondo cattolico decide che il 15 maggio sarà la parallela Festa del lavoro dei cattolici di tutto il mondo ! ! !
Tra alterne vicende il primo maggio mantiene la sua vitalità sino allo scoppio della guerra mondiale e dal 1915 sino al 1918 è caratterizzato ovunque dalla voglia e dalla richiesta di pace in tutti i Paesi.
Tra il 1919 ed il 1920 le più forti categorie ottengono in tutto il mondo le otto ore.
Nel 1923, con l’avvento del fascismo, in Italia è la fine ufficiale del primo maggio, sostituito con regio decreto, col 21 aprile, natale di Roma.
Il movimento dei lavoratori, a livello internazionale si rompe ed il primo maggio viene festeggiato clandestinamente con l’esibizione del garofano rosso all’occhiello della giacca e con un cenno di saluto con la testa, passeggiando ed incrociandosi silenziosamente nel le piazze d’Italia, dove non era possibile raggrupparsi per ordine del fascismo.
Intanto a Berlino nel 1929 si svolge un bagno di sangue che non doma i lavoratori, e così nel 1933 il nazismo conferma, ma trasforma, la festa nazionale del lavoro.
Nel 1937 è a Londra che rivive il primo maggio, mentre in Italia la ripartenza del cammino dei lavoratori avviene nel 1943 in pieno ventennio fascista.
Con la fine della seconda guerra mondiale il primo maggio vive storie diverse in tutto il mondo.
Primo maggio di LIBERAZIONE è quello del 1945 in Italia ed in tutta Europa, compresa la Germania.
Poi arriva il primo maggio 1947 con la strage di Portella delle Ginestre.
Tre anni di sangue e l’uccisione di tanti sindacalisti della CGIL, di tanti socialisti, comunisti ed alcuni uomini del mondo cattolico non saziano la borghesia agraria dei feudi e quella industriale delle miniere, che segnano per i lavoratori siciliani la ripresa del cammino doloroso, intriso di sangue, contro la mafia ed il feudalesimo di ritorno, per il diritto ad una vita liberata dalla povertà e dalla miseria.
La CGIL si spacca e nasce la CISL e poi la UIL.
Arrivano gli anni della divisione e sino al 1968 l’unità sindacale è smarrita tra lotte ed accordi separati.
Ora la pace, il lavoro, i diritti nel mercato del lavoro, quelli civili, ora quelli sociali, ora la difesa della democrazia dal terrorismo, dai tentativi di golpe dei servizi deviati, sono stati i temi del cartello del primo maggio, unitamente ai temi dell’emigrazione – immigrazione e della democrazia economica.
Dispiace constatare che, dopo 120 anni dalla sua proclamazione come Libera Giornata Mondiale dal Lavoro, divenuta, poi, Festa del lavoro, giornata di riflessione sulla condizione generale delle donne e degli uomini nel mercato del lavoro e nella società, il primo maggio italiano è tornato sotto attacco come l’articolo uno della Costituzione.
Dispiace l’assenza di una unica ed unitaria risposta da parte confederale di irricevibilità della pretesa di trasformare il primo maggio in una ordinaria giornata di lavoro, nel nome della crisi che, magari si potesse risolvere così.
La verità è che la crisi è strumentalmente usata per fare del revisionismo modernista, è un pretesto per attaccare una data simbolo della storia dei lavoratori lunga oltre un secolo.
Per fortuna, fatta eccezione Bologna, il primo maggio, malgrado tutto, sarà nazionalmente unitario ed anche noi dirigenti, militanti, attivisti, iscritti e simpatizzanti di CGIL, CISL ed UIL saremo la mattina a Marsala con la Camusso, Bonanni ed Angeletti, ed il pomeriggio a Raffadali per la festa provinciale del lavoro.
Piero Mangione


http://agrigentoweb.it/dopo-120-anni-si-cerca-la-rivincita-sul-primo-maggio_78628/





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