sintakil, 08/10/2012 22.59:
Ma ti riferisci ai draghi del cinema o nei cartoni? Perchè per esempio io ho in mente quel film di animazione dragon trainer dove i draghi sono buoni.. :)
Non so come mai negli ultimi tempi anche gli animali più feroci nei cartoni diventino buoni.. forse è una cosa che al pubblico piace e quindi ci speculano sopra ihiihi.
Quale è un esempio di drago che si mangia una principessa? Ma soprattutto perchè? Ha importanza che sia una principessa o sarebbe andato bene qualsiasi altra persona?
Davvero ottime domande, proverò a rispondere per quel che posso.
Al punto 1, mi riferisco sia a film che prodotti d'aniamzioen (ovvro film che serie) si a libri (credo che in questo campo basti citare Eragon) che a giochi di ruolo, il fenomeno è piuttosto ampio.
Al punto 2, in effetti si sta verficando una sorta di generale sdoganamento dei "cattivi tradizionali", talvolta mi cpaita di pensare che se fossero stati realizzati in altra epoca, Shrek sarebbe stato fatto a fette dallo spadone dell'eroe di turno, Harry Potter e tutta la congrega di Hogwarts sarebbero stati messi al rogo e Ed Cullen si sarebbe ritrovato piantato nel petto un bel paletto di frassino, credo che in tutto questo rientri nel fenomeno del "politically correct" (quello che fa diventare i ciechi "non vedenti", i sordi "non udenti", gli indiani d'America "nativi americani" ecc), io ne ho capito l'essenza anni fa, leggendo su una rivista enigmistica una vignetta in cui un piccolo orco che leggeva un libro di favole chiedeva al padre: "ma perché tutte le favole finiscono male?" (ed in effetti dal suo punto di vista la cosa era così), credo che sia in corso una nuova definizione del concetto di villain, che non può essere sempre quello sporco, brutto e cattivo né essere per forza appariscente (anch'io a volte trovo più facile imamginare un "cattivo" nelle vesti di un omino di Magritte che non in un vampiro succhiasangue o nel classico Signore Oscuro nerovestito chiuso nel suo castello circondato da nebbie eterne oppure nel tizio tutto borchie e spuntoni di ferro, come giustamente dici, al pubblico questo cambiamento deve piacere.
Quanto al punto 3, ovvero sulla condizione sociale della sacrificanda, io credo che il re di turno se volesse manderebbe volentieri in pasto al drago le figlie dei propri vassalli o ancor meglio quelle dei servi della gleba, ma non può farlo, perché come si suol dire "da grandi cariche nascono grandi responsabilità" e quindi deve dare il buon esempio, e poi per puro opportunismo, se la figlia viene mangiata, può sempre dire di aver sacrificato quello che aveva di più caro per il bene del paese, se viene salvata, prende due piccioni con una fava (ovvero salva ilproprio paese e conquista nche un futuro genero), inoltre il drago sembra avere una certa qual predisposizione per le cose importanti (sovente vengono descritti come custodi di tesori, ed una principessa è a suo modo un tesoro).
Perché deve mangiarla? Beh, qui si va nel più vasto campo di quello stilema che è la "donzella in pericolo" (esula dagli scopi di questo post l'analisi di questo topos narrativo, diciamo che è senz'altro uno dei più antichi ed uno dei più diffusi della narrativa universale), già nell'antica Grecia abbiamo esempi del genere, ad esempio c'è Esione, costri era figlia di Laomedonte re di Troia, costui aveva chiesto al dio Poseidone il favore di costruirgli le mura in cambio di doni, ma come si dice "avuta la grazia, gabbbato lo santo", il re ad opera compiuta si rifiutò di mantenere la promessa e così il dio (sai che gli dei greci erano piuttosto irascibili) mandò un mostro a devastare la regione, il re per placare l'ira si vide costretto a sacrificare la figlia, legandola ad una rupe per placare l'ira del dio, fortuan volle che da quelle parti passasse Eracle (che era uno che quando poteva si dava sempre da fare) che vedendo tale bellezza indifesa (ah, avevo dimenticato di dire che era vestita solo di gioielli) uccise il mostro, aspettandosi la gratitudine del re, che non venne, così il semidio uccise lui e tutta la sua famiglia (tranne Esione e suo fratello, il giovane Priamo), oppure si potrebbe parlare di Andromeda (no, non quello si Saint Seya)
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, che era la figlia di Cefeo e di Cassiopea, quest'ultima aveva offeso le nereidi (un gruppo di ninfe marine) perché s'era definita più bella di loro, di nuovo ira del dio Poseidone, di nuovo mostro in azione e di nuovo figlia del re legata alla rupe, per fortuna passava Perseo di ritorno dallo scontro con la Gorgone, prese la testa mozzata di Medusa e pietrificò il mostro, in questo caso almeno la gratitudine regale ci fu.
Con il cristianesimo le cose cambiano, gli dei falsi e bugiardi cedono il posto ad una divinità per natura buona, che non manderebbe mai dei mali contro i suoi fedeli, per cui se arrivano vegnono dall'avversario, anzi, dall'Avversario per eccellenza, il mostro (in questo caso drago) diventa una creatura demoniaca, che infesta una particolare regione pretendendo tributi (anche umani) che deve essere sconfitto da un eroe che dev'essere anche un credente nella vera fede(come nel caso di San Giorgio o comunque una persona retta (come nel caso di Ruggiero e Angelica nell'Orlando furioso), ricordo anche di aver letto in un romanzo bizantino che l'eroe di turno entra nell'antro del drago e vi trova una bella fanciulla ignuda (che si rivela essere una principessa) legata per i capelli alla volta dello stesso, che può solo appoggiare le punte dei piedi su uno sgabello per rendere meno scomoda la sua posizione, anche in questo caso l'eroe dovraà sconfiggere il drago, e potrà avere la mano della bella più tesoro annesso.
Anche in questo caso il fattore sociale c'entra, liberare una principessa non ha lo stesso "valore" (almeno per l'epoca) di liberare una contadina.
Scusami per questo sproloquio, spero di esserti stato utile, altrimenti, scusami per il tempo perso.