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Clarissa, morire a 16 anni

Ultimo Aggiornamento: 28/02/2010 19:33
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Post: 24.965
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Grado Massimo!
02/02/2010 22:25

http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/savona/2010/01/29/AMh0LYKD-clarissa_morire_anni.shtml



«Ora sei finalmente libera amore mio, respira a pieni polmoni»... Con queste parole Carola Banholzer Facchetti ha voluto ricordare l’ultima prova di coraggio della sorella sedicenne Clarissa, che ieri mattina è deceduta in un letto del Gaslini di Genova dopo anni di sofferenze legate a una patologia oncologica che non le ha lasciato scampo. Di prove questa ragazza ne ha affrontate tantissime. A partire dalle difficoltà di movimento che derivavano dalle cure a cui era sottoposta. Cure che le rendevano molto difficile studiare e frequentare le lezioni.

Lo faceva quando era possibile. Nelle pause fra una terapia e l’altra. Ma non si lamentava mai. Voleva stare al passo con i compagni e continuare a vederli. Era legatissima a loro, alla sua Terza C del liceo scientifico Orazio Grassi. Per permetterle di continuare a studiare, e soprattutto continuare a stare vicino il più possibile a insegnanti e compagni, la scuola le aveva messo a disposizione un sistema digitale: un computer e una videocamera da cui non si staccava mai e che utilizzava sia a casa sia quando era ricoverata in ospedale.

La tragica notizia della sua scomparsa è subito rimbalzata a Savona, in piazza Brennero, al liceo Grassi, e si è subito diffusa in città. Fino a pochi giorni fa gli amici e i docenti della scuola andavano continuamente a farle visita, in una mobilitazione di straordinario affetto. I professori di tutte le materie di insegnamento le stavano vicino e le facevano lezione direttamente nella camera del Gaslini. Poi da qualche tempo, le lezioni erano terminate. E la maggior parte dei visitatori cercava di mascherare il dolore con sorrisi e carezze.

Dieci giorni fa chi era andato a trovarla l’aveva vista con in mano un libro di filosofia. Una lettura impegnativa che aveva stupito tutti. «Ma come?», le aveva detto una docente. E lei aveva alzato semplicemente le spalle, come se nulla fosse. In ospedale passava il tempo leggendo. Ma negli ultimi giorni non riusciva più a fare niente, vinta dal male che le rendeva molto difficile ogni movimento e ogni respiro.

«Sapeva tutto della sua malattia. Sembrava lei il medico» spiegano i professori attoniti davanti al suo coraggio, che ieri hanno annullato una gita scolastica per correre al suo capezzale, per stare vicino ai suoi genitori, alla mamma Chicca e al papà Carlo e alle sorelle Carola e Cecilia.

Sapeva tutto Clarissa, chiamata affettuosamente “Clari” da tutti coloro che la conoscevano. Era perfettamente cosciente del male, un tumore che l’aveva aggredita alla fine della terza media. Nonostante le difficoltà, che l’avevano costretta ad abbandonare il pattinaggio, la sua passione, era riuscita a portare a termine gli anni scolastici con successo. Fino ad arrivare al terzo anno di liceo.

Da alcuni mesi si era iscritta a Facebook (per accedere alla sua pagina personale, clicca qui): in questo mondo virtuale aveva ritrovato la possibilità di stringere relazioni. Di continuare a parlare con gli amici. Di condividerne la quotidianità. In una discussione aperta dagli utenti della Rete con il titolo «Quelli che sperano» aveva voluto aggiungere «sino all’ultimo». “Questa è Clarissa. E sul sito del social network ora campeggia un’immagine. La sua foto che aveva aggiunto per dare un volto al suo “profilo”. Un’immagine che la ritrae con i suoi occhi vispi, anche se forse segnati dalla fatica delle cure dolorosissime.

Clarissa Banholzer Facchetti viveva con i genitori e le sorelle in una casa in via alla Rocca, a Spotorno. Il padre gestisce una residenza privata per anziani, mentre la madre un negozio di vestiti per bambini a Savona. In paese la ragazza era conosciuta da tutti. Molti sapevano quello che stava passando e ora l’intera comunità si è stretta attorno alla famiglia distrutta dal dolore. Così come i parenti che abitano lontano, in Lombardia, a Rivolta D’Adda. E i tantissimi amici. Su Facebook se ne possono contare più di 300. Sono i compagni di scuola, gli amici di infanzia. I conoscenti e i ragazzi e le ragazze con i quali aveva legato di più. E con cui era solita passare il tempo libero.

Tutti, appresa la tragica notizia, sono rimasti molto scossi. Gli studenti dell’Orazio Grassi hanno deciso di ricordarla affiggendo sui muri della città un manifesto per ribadire a tutti l’affetto che li legava all’amica scomparsa. E sulla rete rimbalzano i messaggi. «Viene solo da chiedersi - scrive un’amica - perchè la vita è così crudele da portarsi via una ragazza nel fiore degli anni. Stringe in gola il dolore..». E c’è chi esprime tutta la sua rabbia: «Sono triste - scrive Marco Belluschi - e arrabbiato con il mondo!!!!! È morta una ragazza a me carissima “Clarissa”. Non ce l’ha fatta!!! La malattia l’ha sconfitta!!! Amici ...se potete o se volete dite una preghiera per lei. Vi ringrazio». E ancora: «La fortuna è cieca ma la morte lo è ancora di più... Non ci sono parole...». Altre parole, stessi sentimenti: «Non ci sono parole..la vita spesso è ingiusta!!». E anche qualche riflessione sull’importanza dell’amicizia: «Purtroppo ci si accorge delle persone solo quando se ne vanno...addio Clarissa, sei stata una brava ragazza, di buon cuore..».

I compagni di scuola di Clarissa hanno scritto anche una lettera di addio sul sito del liceo. «Cara Clari, è difficile trovare le parole… - scrivono gli studenti - ma una cosa è certa: nella nostra classe siamo sempre in 22, per noi sei sempre qua… Sappiamo quanto è stata dura per te, abbiamo ammirato il tuo carattere combattivo e la tua grande forza di volontà, la capacità di reagire e trovare sempre un sorriso per tutti. Ci piace ricordare la tua spontaneità, la tua allegria».

Una lettera commovente che è stata letta anche dai docenti: «Clarissa aveva un coraggio infinito - dice Angela Ferrero, insegnante di italiano e storia - aveva una parola buona per tutti, viveva nella speranza, aveva una fede fortissima. Sino all’ultimo ha dimostrato una forza d’animo senza pari».

Pablo Calzeroni

Alberto Parodi

(ha collaborato Silvia Andreetto)





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Post: 784
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Sesso: Maschile
UTENTE Topmanga
Grado 4
18/02/2010 21:57

una perdita non è mai facile, soprattutto se riguarda una persona così giovane. questa ragazza ha affrontato la malattia e poi la morte con coraggio e dignità
ONLINE
Post: 24.965
Registrato il: 09/01/2003
Sesso: Femminile
Amministratrice
Grado Massimo!
19/02/2010 19:22

(ciao Ronin!!)





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Registrato il: 17/09/2009
Sesso: Femminile
UTENTE Topmanga
Grado 5
28/02/2010 19:33

E' ancora più triste quando certe cose accadono ad una persona giovane.Mi dispiace molto per questa ragazza.
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