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IN EDICOLA ALAN FORD STORY!

Ultimo Aggiornamento: 18/12/2009 18:58
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Grado Massimo!
07/11/2009 10:56

ALAN FORD n.1

I personaggi nati dalla penna di Max Bunker e disegnati da Magnus ritornano con le loro avventure. Unisciti ad Alan Ford e agli scalcinati agenti del Gruppo T.N.T.; il divertimento, ancora una volta, è garantito! Dal 4 novembre in edicola con Panorama e TV Sorrisi e Canzoni, e con la cura editoriale di Magic Press, una collezione di gran pregio che si avvarrà delle introduzioni scritte dal grande Max Bunker in persona e delle note di Moreno Burattini. Le tavole sono il risultato di un accurato lavoro di restauro che assicura una migliore resa del lettering originale. Il primo numero è in edicola al prezzo lancio di 1,90 euro!
Contiene:
Alan Ford #01 Il Gruppo TNT: Il primo incontro tra il gruppo di agenti segreti più famoso e scalcinato del fumetto italiano e il suo nuovo membro, Alan Ford.
Alan Ford #02 Il dente cariato: Alan Ford e il Gruppo TNT si ritrovano invischiati in un intrigo internazionale degno dei migliori film di spionaggio.
Fatti e antefatti

(Dagli Appunti di viaggio di Moreno Burattini)

Racconta Max Bunker che la sceneggiatura della prima storia di Alan Ford fu da lui stesa nell'agosto 1967, mentre si trovava in vacanza in una località della Valsassina chiamata Cremeno, dopo che già da un anno aveva in mente il nuovo personaggio. Soltanto nell’autunno del 1968, però, la storia fu finita di scrivere e affidata a Magnus, il disegnatore con cui già da un lustro Bunker aveva stretto un fortunato sodalizio. Nonostante i nomi d’arte, si trattava di autori italiani, entrambi nati nel 1939. Milanese il primo, all’anagrafe Luciano Secchi; bolognese il secondo, Roberto Raviola.
"Il primo Alan che Magnus abbozzò - scrive Bunker - era un giovane sui diciotto anni, dall'aria timida e striminzita con farfallino, giacchetta e un paio d'occhiali tondi". Questo look fu però presto abbandonato in favore di più comodi maglia e pantaloni neri che offrivano un vantaggio anche per la facilità di resa grafica, oltre a rifarsi alla moda dei blousons noirs esistenzialisti. La leggenda vuole che una sera, andando a vedere insieme con Magnus il film "Ciao Pussycat" con Peter O'Toole, Bunker abbia esclamato: "Questo è il nostro Alan Ford!". […]
Autori Max Bunker, Magnus / Pagine 256 / Formato 14x21 cm, Cartonato, B&N / Grafica della copertina Marco Pennisi / Grafica interna MP Studio / Euro 1,90
Luca Ippoliti
Ufficio Stampa e Comunicazione
Magic Press srl/PMA Intermedia srl
via Cancelliera, 60
00040 Ariccia (Roma)
tel. +39.06.9341045
cell. +39.349.3711279
fax. +39.06.93494233





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Grado Massimo!
14/11/2009 15:12

È in edicola ALAN FORD n.2!
CONTIENE: Alan Ford #03: Operazione Frankenstein [Una esilarante avventura tra miliardari pazzi e scienziati nazisti Alan Ford nella sua prima missione europea.]
Alan Ford #04: La casa dei fantasmi [Una banda di gangster fantasmi agli ordini dell’affascinante ectoplasma di una banditessa... un caso dell’altro mondo per il Gruppo TNT!]
UNA LIETA STORIA FINITA IN RIDERE di Max Bunker
[…] Bisogna considerare l’epoca. Kriminal e Satanik, anche se non avevano più tirature da capogiro, vendevano sempre bene e il formato di Alan Ford aveva fatto pensare che potesse essere un prodotto analogo, invece era tutt’altra cosa, di difficile definizione. A quel tempo i generi erano due: avventura e comico, e per comico si intendeva Topolino, Cucciolo, Tiramolla e consimili. Come si poteva classificare Alan Ford? Genere, ironico? Satirico? Umoristico? Tutte e tre le cose insieme? Quando arrivarono i dati di vendita del numero due, era appena stato distribuito il numero quattro e si rischiò davvero grosso che quello potesse essere l’ultimo numero di Alan e non si sarebbe più sentito parlare di lui. Ma il destino la pensava diversamente. Gli “io l’avevo detto, era troppo nuovo” si sprecavano. Nessuno si astenne dal dire quel commento, più o meno con tono garbato. Andrea Corno, l’editore, condizionato dalla lunga lista di successi da me ottenuti e che avevano portato la piccola casa editrice a primeggiare nel settore, non se la sentì di fare pollice verso e lasciò a me la decisione se continuare o chiudere la pubblicazione. Non ci impiegai molto a prendere la decisione ultimativa. […]
Autori Max Bunker, Magnus / Pagine 256 / Formato 14x21 cm, Cartonato, B&N / Cura editoriale Magic Press / Grafica della copertina Marco Pennisi / Grafica interna MP Studio / Euro 7,90
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Grado Massimo!
20/11/2009 16:39

Da oggi in edicola con Panorama e Tv Sorrisi e Canzoni ALAN FORD STORY n.3!

CONTIENE:
Alan Ford #05: Date! Date! Date! [Cosa spinge dei ricchi taccagni a disfarsi dei propri averi? E quale losco traffico nasconde la clinica del dottor Alsar? Questo è un caso per Alan Ford!]
Alan Ford #06: Alex Barry non c’è più [Lo scienziato Alex Barry è stato rapito e bisogna ritrovarlo! Neve e guai attendono il Gruppo TNT in uno sperduto paesino di montagna.]

L’EVOLUZIONE DELLA SPECIE Di Moreno Burattini
Negli “Appunti di Viaggio” apparsi in appendice nei due precedenti volumi, abbiamo sottolineato come Alan Ford sia nato assecondando un’insopprimibile vocazione satirica di Max Bunker. Una passione che si era manifestata in modo evidente fin dai primi anni Sessanta, anche nella sua precedente produzione “nera”, come dimostrano molte storie di Kriminal, Satanik, Gesebel e Dennis Cobb in cui il grottesco va perfettamente a braccetto con l’horror e il noir. Nel 1969, giungendo finalmente con i personaggi del Gruppo TNT al fumetto dichiaratamente umoristico, lo sceneggiatore milanese imposta la sua nuova serie come una dissacrante parodia di James Bond, l’Agente 007 creato da Ian Fleming. Perfettamente coadiuvato dal talento grafico di Magnus, Bunker rivolta il modello come un calzino. Se gli uomini dei Servizi Segreti sono per convenzione tutti super eleganti, super addestrati, super organizzati, super attrezzati e si muovono su automobili di lusso da un albergo a cinque stelle all’altro, ecco irrompere sulla scena gli scalcagnati agenti del Gruppo TNT, che ne rappresentano l’esatto contrario. Prima che lottare contro il crimine, i nostri baldi eroi devono lottare contro la fame: squattrinati cronici, costretti a vivere in una topaia, sopravvivono solo grazie a espedienti. Assolutamente intonato con queste caratteristiche è lo sfondo su cui si muovono vicende e personaggi: dovunque catapecchie traballanti, bidoni d’immondizia, strade dissestate, umanità la cui bruttezza spirituale si rispecchia nella bruttezza fisica. Se la parodia di un genere (la spy story, appunto) fu dunque il motivo ispiratore della serie Alan Ford, questa rappresentazione del mondo tipica delle lenti deformanti dello humour bunkeriano palesa le allucinanti ingiustizie di una società illusa di essere giusta, e gioca sui paradossi e sulle meschinità della condizione esistenziale dell'homo metropolitanus. […]

MAX BUNKER è uno dei più prolifici autori di fumetti italiani. Il suo primo personaggio, che è anche il suo primo successo, risale al 1962 ed è Maschera Nera, protagonista dalla doppia identità di un western che apportava una novità per i tempi: laureatosi in Inghilterra, ma figlio di uno sceriffo, l’avvocato Ringo Rowandt portava la procedura legale nel turbolento Far West. Lo disegnava un bravo Paolo Piffarerio. Sempre con Piffarerio alle matite, Max Bunker creò nello stesso anno Atomik, di sapore fantascientifico, mentre più avanti, nel 1968, si avranno El Gringo, un western realistico, e Milord, il ladro gentiluomo. Nel 1964 crea Kriminal, seguito pochi mesi dopo da Satanik, apportando la prima vera rivoluzione del fumetto italiano. Contenuti crudi e realistici con l’abbattimento del tabù del sesso, sino ad allora intoccabile. Al disegno Roberto Raviola, in arte Magnus, che collaborerà con Max Bunker per dieci anni sfornando una serie di personaggi di successo quali Dennis Cobb Agente 018, il fantasexy Gesebel, il grottesco Maxmagnus e il grande Alan Ford, che portò a termine la rivoluzione nel fumetto italiano. Ha scritto Oreste del Buono: “…Alan Ford è una delle più riuscite, anzi una delle più folgoranti creazioni del fumetto italiano… ed è stato proprio lui, Max Bunker, il maggior artefice della riscossa del fumetto italiano”. Così ha scritto l’editore Luigi Bernardi: “Alan Ford è la seconda faccia del genio bifronte di Max Bunker, quella ironica, grottesca, ludica, sogghignante”. Nel novembre 1967, l’alter ego di Max Bunker, ovvero Luciano Secchi, fonda la rivista Eureka che ebbe subito un grande successo, portando a conoscenza del grande pubblico personaggi di livello mondiale quali Andy Capp di Reg Smythe, Spirit di Will Eisner, Sturmtruppen di Bonvi e Lupo Alberto di Silver, e scrivendo le storie disegnate poi da Magnus di Maxmagnus (nome ottenuto mettendo insieme Max Bunker e Magnus), ossia le avventure di un re despota e del suo infido amministratore fiduciario. Fu Eureka che stampò per la prima volta in Italia un fumetto giapponese, un manga in piena regola, Golgo 13, un agente segreto duro e spietato.
Autori Max Bunker, Magnus / Pagine 256 / Formato 14x21 cm, Cartonato, B&N / Cura editoriale Magic Press / Grafica della copertina Marco Pennisi / Grafica interna MP Studio / Euro 7,90





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Grado Massimo!
26/11/2009 18:29

COMUNICATO STAMPA
Da oggi in edicola con Panorama e Tv Sorrisi e Canzoni
ALAN FORD STORY n.4!


CONTIENE:
Alan Ford #07: Una gita a San Guerreta
Il luogo: lo stato sudamericano di San Guerreta. La missione: verificare come il regime spende i soldi degli aiuti internazionali... ma cosa nasconde il suo leader, “El Divino”? Immergetevi in una spassosa parodia della politica statunitense degli anni Sessanta, vista dalla premiata ditta Magnus&Bunker.

Alan Ford #08: L’albero di Natale
Le feste sono ormai alle porte... quale migliore occasione per godere di una classica storia natalizia... rivisitata dallo stile irriverente di Max Bunker? Nessun albero e pochi regali per Alan Ford e il Gruppo TNT!

DAGLI APPUNTI DI VIAGGIO di MORENO BURATTINI:
Riso amaro... Con “L’albero di Natale”, diventa evidente come lo humour di Alan Ford abbia, spesso e volentieri, risvolti drammatici e talora patetici, nel senso etimologico del termine. È del resto una costante della produzione bunkeriana: basterà pensare alle lacrime amare che solcano i volti di Kriminal e di Satanik, al travaglio di Daniel, allo sdoppiamento di personalità di Cliff, al dramma personale di Kerry Kross. L'elemento patetico non caratterizza solo la figura di Alan, ma anche quella dei comprimari, dei personaggi di contorno, degli stessi nemici. Nel mondo di Alan Ford, e in quello più ampio di Max Bunker, la pietà evangelica per gli ultimi è tragicamente sconosciuta. Nel caso di Alan, però, grazie all’effetto straniante dell’umorismo, questo apparente cinismo muove al riso anziché al pianto, perché ciò che vediamo è la rappresentazione della realtà deformata in un gioco di specchi che ne evidenzia gli aspetti grotteschi. La caricatura funziona perché accentua fino al paradosso quello che in misura minore è comunque vero. Parafrasando Trilussa, ridiamo dell’umanità brutta e cattiva come ridiamo delle scimmie che ci somigliano così tanto. [...]

[…] Mi ricordo che... Sulla ristampa TNT Gold di quest’albo, Max Bunker scrive: “Sull’onda del maggio francese del ’68, anche in Italia nasceva una forma di contestazione progressiva e continua con la demitizzazione di personaggi ma anche di ricorrenze. Questa storia di Natale era nata da una mia considerazione fatta vedendo negozi strapieni di ogni ben di Dio, ricordando proprio a Magnus (che aveva la mia stessa età) i nostri Natali di guerra, dove i regali erano rappresentati da alcuni fogli di soldatini di carta più uno striminzito alberello alto un paio di spanne con attaccati dei mandarini e dei torroncini. Era tutto quello che allora passava il convento”. Riproponendo il racconto in appendice all’albo Alan Ford n.450, Bunker ricorda ancora: “C’è un piccolo aneddoto, conosciuto da pochissimi, che mi lega a questa storia. Al tempo, Alan veleggiava maluccio e non avevamo ancora un’idea precisa di che tipo di pubblico ci seguisse. Come solito iter, Magnus si lesse la sceneggiatura da solo e la commentò con me il giorno dopo. Gli piacque molto l’idea della piccola dissacrazione di miti natalizi, ma la riteneva inadatta ai ragazzi, i ‘cinni’, come li chiamava lui in bolognese. ‘I poveri cinni, che penseranno mai?’, disse preoccupato. Pensavamo ancora che fossero dei giovanissimi a leggerci, invece non era così, come scoprimmo poi. Magnus mi consigliò di modificare la storia, cosa che non feci e lasciai inalterata. Lui se la prese un po’ a male. Per un paio di giorni i nostri rapporti si limitarono al ‘buongiorno’ e alla ‘buonasera’, poi tutto tornò normale. Per la cronaca, quella fu anche l’unica volta che Magnus disquisì sul contenuto di una sceneggiatura”. [...]

MAX BUNKER: 2a parte

A Luciano Secchi si deve la pubblicazione in Italia dei supereroi Marvel, quali l’Uomo Ragno, Devil, i Fantastici Quattro, Thor, Hulk, Capitan America, i Vendicatori e tanti altri che dal 1970 in poi ebbero un grosso successo tra i lettori più giovani, facendo diventare la Corno una delle prime case editrici del settore. Nel 1981 Max Bunker scrive una sua versione del Pinocchio di Collodi trasformando il burattino di legno in un robottino. Dieci puntate da dieci pagine l’una pubblicate su Eureka col titolo “Pinocchio super robot”. Al disegno il giovane bolognese Giampaolo Chies, prematuramente scomparso. Col suo nome anagrafico ha scritto anche sedici romanzi gialli con protagonista Riccardo Finzi, e dai quali è stato tratto anche un film diretto da Bruno Corrucci e interpretato da Renato Pozzetto, “Agenzia Riccardo Finzi, praticamente detective”. Nel 1983 Max Bunker-Luciano Secchi lascia la Corno e fonda una sua piccola casa editrice, la Max Bunker Press (MBP), portando con sé tutti i suoi personaggi e continuando a crearne di nuovi come Angel Dark (1990), Kerry Kross (1994), Beverly Kerr (2000), Padre Kimberly (2001) e la recentissima Pepper Russel (2008), in predicato di diventare una serie tv negli USA.
Autori Max Bunker, Magnus / Pagine 256 / Formato 14x21 cm, Cartonato, B&N / Cura editoriale Magic Press / Grafica della copertina Marco Pennisi / Grafica interna MP Studio / Euro 7,90





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Grado Massimo!
02/12/2009 22:08

Da oggi in edicola con Panorama e Tv Sorrisi e Canzoni
ALAN FORD STORY n.5!

CONTIENE:
Alan Ford #09: Zoo Symphony
Lo zoo di New York è diventato il centro di scambio di documenti supersegreti!
Ma Alan Ford e i suoi amici sono pronti a intervenire... alla loro maniera.

Alan Ford #10: Formule
Uno potenza nemica sta acquistando formule segrete di proprietà del governo americano. Bisogna fermare chi le vende e
chi le compra. Può riuscirci... solo il Gruppo TNT!

APPUNTI DI VIAGGIO: di Moreno Burattini
Vodka in pizzeria. Bunker fornisce, sempre sulla ristampa TNT Gold, un’interessante e divertente testimonianza riguardo alla seconda storia di questo volume, “Formule”: “L’Europa socialista aveva dato qualche scossone e c’era del fermento come in Cecoslovacchia. Incominciavano a esserci discussioni e visuali divergenti nell’ambito della sinistra e questo ‘Formule’, in cui c’era una semplice presa in giro dell’ortodossia sovietica, fece un certo scalpore scatenando reazioni variegate sullo ‘schieramento’ del fumetto Alan Ford, cosa che accade ancor oggi ogniqualvolta affronto argomenti simili. Insieme a questo veniva anche fotografata la moda dell’epoca, quella del capitalista-progredito che, sollecitato dalla contestazione generale, voleva assumere un altro atteggiamento esteriore nei confronti dei suoi dipendenti, sposando una modernità di atteggiamenti, tali da schierarsi contro i ‘moderati’, definizione che allora era quasi una parolaccia. Albo alla mano, nella solita pizzeria, venne il gestore per farsi firmare la copia. Era un po’ imbarazzato e dietro la nostra insistenza ci disse alfine il perché: ‘Io sono di sinistra, ma mi sono fatto delle grasse risate. Mi chiedo se ho fatto male’. Lo rassicurammo. Quella sera non solo non ci fece pagare il conto, ma ci offrì anche diversi bicchierini di vodka, tanto per stare in tema”. [...]
MAGNUS: L’artista del bianco e nero
Dopo avere illustrato libri per ragazzi, il bolognese Roberto Raviola, che in arte si firmerà Magnus, rispose a una inserzione apparsa sul mensile Maschera Nera dove si cercavano disegnatori per una nuova serie poliziesca: quella serie era Kriminal. Andò a Milano approfittandone per visitare altre case editrici di fumetti dove non destò particolare interesse, ma quando, alla fine del suo giro, mise piede alla Corno e incontrò Luciano Secchi, neo direttore della casa editrice, il suo destino cambiò. C’era una sceneggiatura pronta firmata Max Bunker di un nuovo personaggio, Kriminal appunto. L’unico dubbio che aveva l’autore era sul costume. Nero con le ossa bianche, come logica suggeriva, o chiaro con le ossa nere, che permetteva una maggior agilità nel disegno? Magnus fece il suo provino disegnando due tavole con i due costumi, Max Bunker scelse il chiaro e scelse anche lui su una rosa di dodici aspiranti. Iniziò così quella grande avventura che fu la collaborazione tra i due e che durerà dieci anni. In quel periodo, dopo Kriminal (1964), ecco Satanik (1964), Dennis Cobb agente 0018 (1966), il fantasexy Gesebel (1966) e Maxmagnus (1968), con brevi storie pubblicate sulla rivista Eureka nelle quali il re despota era affiancato da un infido amministratore fiduciario che era la caricatura di Magnus. Infine il grande Alan Ford, di cui disegnò i primi 75 numeri. Magnus tornerà per una breve rimpatriata nel 1986 disegnando il numero 200 di Alan Ford con uno stile totalmente diverso dai precedenti. Lasciata la Corno, Magnus realizzò subito dopo I briganti (1973), Lo sconosciuto (1975) e, tra i più significativi, Milady (1980) e Necron (1981). Il culmine della sua avventura grafica fu la realizzazione del librone di Tex Willer, uno dei suoi personaggi preferiti. Ci ha lasciato nel 1996.
Autori Max Bunker, Magnus / Pagine 256 / Formato 14x21 cm, Cartonato, B&N / Cura editoriale Magic Press / Grafica della copertina Marco Pennisi / Grafica interna MP Studio / Euro 7,90





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Grado Massimo!
12/12/2009 12:25

Da oggi in edicola con Panorama e Tv Sorrisi e Canzoni
ALAN FORD STORY n.6!

CONTIENE:
Alan Ford #11: Il Numero Uno
Finalmente è arrivato! Sua Eccellenza, il capo supremo del Gruppo TNT... il misterioso ed enigmatico Numero Uno!
Alan Ford #12: La triste storia di un giovane ricco
Stavolta Alan Ford si trova ad affrontare un nemico all'apparenza invincibile... l'Ufficio delle Imposte! Ma il nostro eroe è davvero un nullatenente patentato... oppure no?

APPUNTI DI VIAGGIO di Moreno Burattini
Tutti insieme appassionatamente
Una caratteristica alanfordiana è quella di rappresentare il primo, vero, riuscitissimo esempio di "fumetto di gruppo". Infatti, la vicenda non s’incentra quasi mai solo sulla figura del titolare della testata. Al contrario, Alan Ford è posto sullo stesso piano degli altri agenti della combriccola e spesso viene addirittura surclassato (per spazio sulla scena) da altri personaggi quali il Numero Uno, Bob Rock o il Conte Oliver. Scrive a questo proposito Carlo Della Corte: "Mandrake, Gordon, l'Uomo Mascherato, Brick Bradford, tanto per restare fra i classici, erano dei solitari, al massimo con la morosa al fianco e qualche amico come spalla, come Lothar, Zarkov, Guran o Sandy. Se in un episodio lasci perdere uno di questi portaborse, non accade nulla di catastrofico. Quel che conta è il protagonista, al quale vanno tutte le più affettuose attenzioni dell'autore. Bunker ha invece allestito un teatrino stracolmo di pupi, tutti sempre in azione, tutti sempre in prima fila, pur sapendo benissimo di avere soltanto due mani. Ma il miracolo gli è riuscito: le storie che racconta sono compatte. È un eccellente ideatore di trame, che potrebbero essere grovigli e affastellamenti, e invece sono sempre lineari e leggibili". […]
[…] Over the cover: Scrive Bunker sulla collana TNT Gold: “All’inizio degli anni Settanta, facendo il punto sulle vendite, la situazione di Alan Ford si presentava tragica. Si era notato un incremento, ma così lieve che la gestione passiva aumentava a dismisura. C’erano, è vero, Kriminal e Satanik che vendevano ancora bene e tappavano il buco, ma con quel ritmo di crescita (poche centinaia di copie in più ogni mese) ci sarebbero voluti anni prima di arrivare in parità. Così, dati alla mano, dissi a Magnus: ‘Forse le copertine non rendono bene lo spirito dell’interno. Prima di gettare la spugna, è meglio che le faccia tu. A questo punto dobbiamo tentarle tutte se vogliamo salvare la barca’. Solo chi graficamente dava corpo alle storie aveva quel ‘quid’ per poter trasmettere l’impatto necessario. Insieme al cambio della grafica di copertina inserimmo degli adesivi fustellati. Le vendite furono un pochino superiori alle precedenti, ma sempre con il contagocce. La realizzazione delle copertine da parte di Magnus fu accolta con favore da parte del pubblico ma, almeno per il momento, senza dare alla pubblicazione quello sprint che ci attendevamo. Due elementi però ci misero in una situazione speranzosa. Il primo fu l’aumento delle lettere dei lettori, indice relativo, perché non sempre una folta corrispondenza equivale a una buona vendita, ma che comunque ci dava adito di avere il ‘polso’ del lettore più affezionato e anche di notare, cosa importante, l’arrivo di lettori nuovi. Il secondo elemento, questo sì molto importante, fu l’inizio di una costante richiesta di arretrati”. [...]

Autori Max Bunker, Magnus / Pagine 256 / Formato 14x21 cm, Cartonato, B&N / Cura editoriale Magic Press / Grafica della copertina Marco Pennisi / Grafica interna MP Studio / Euro 7,90





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18/12/2009 18:58

ALAN FORD STORY n.7!

CONTIENE:
Alan Ford #13: Golf
Il Golf Club nasconde qualcosa di losco... che va cercato fra migliaia di palline, trovando quella che fa "dlen" invece che "toc" come tutte le altre!

Alan Ford #14: Uno, due, tre, quattro
Il sogno di Bob Rock? Diventare una star del cinema! L'incubo del Gruppo TNT? Una banda di inafferrabili falsari... che cosa lega le due cose?

APPUNTI DI VIAGGIO di Moreno Burattini
Un giovane di belle speranze

“Golf” è l’ultimo numero disegnato da Magnus a Milano, dove si era trasferito alcuni anni prima, iniziando il suo sodalizio con Bunker. Un sodalizio cominciato nel 1964, il giorno in cui Roberto Raviola, giovane bolognese da poco laureatosi all'Accademia di Belle Arti, si presentò presso la sede dell'Editoriale Corno, all'epoca in via Paladini 2 a Milano, proponendosi come disegnatore di fumetti. Raviola aveva con sé una cartella con alcune tavole di prova e un curriculum che si fregiava di lavori nel campo dell'illustrazione e della grafica pubblicitaria. L'indirizzo era quello giusto. Il disegnatore ebbe modo di conoscervi l'editore Andrea Corno e lo sceneggiatore Luciano Secchi, che erano per l'appunto alla ricerca di giovani autori dotati di talento e di buona volontà. Il momento sembrava favorevole per nuove iniziative editoriali e non erano certo le idee che mancavano al vulcanico Secchi, che aveva già da qualche tempo cominciato a realizzare i suoi primi lavori firmandoli con la sigla Ellesse. Sigla che avrebbe abbandonato comunque molto presto, assumendo l'anglofono nome-de-plume di Max Bunker. Per quel che riguardava Raviola, a Bunker bastò dare uno sguardo alle sue tavole per scegliere lo pseudonimo più adatto: Magnus, "il Grande". Poco dopo, quando la Casa editrice si trasferì in Viale Romagna, anche Magnus prese in affitto un appartamento nello stesso edificio e lì lavorava realizzando le sceneggiature che Bunker gli passava. I contatti fra i due erano dunque pressoché quotidiani. Però, a un certo punto, Raviola sentì il bisogno di ritrovare le sue radici e fece ritorno a Bologna.





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