Ammetto che rimasi basito anch'io la prima volta che vidi questa scena, Paradjanov era un regista sognante ma aspro, ed amava questi momenti in cui lasciava solo lo spettatore a tentare di capire come stesse evolvendo la storia, secondo me (non pretendo che questa mia interpretazione sia l'unica né che sia esaustiva), la chiave è nei versi che vengono cantati durante il video, dicono "Io cerco un tesoro sempre più grande", la pantomima del protagonista mostra quello che potrebbe essere indicato come tale: la cultura (il libro), la vita gaudente (il rovesciamento del contenuto della coppa sul prezioso tessuto), i beni materiali (oggetti di valore, bestiame), la gloria militare (il teschio con l'elmo, da notare il palmo del protagonista dipinto di rosso mentre si porta la mano sugli occhi, segno di un implicito rifiuto), la purezza e la fede (il fiore bianco e la candela), il corteggiamento,la bellezza muliebre e l'amore (i fiori, la scena en travesti) ed infine la vanagloria (la piuma di pavone, l'altro oggetto mi sembra che sia un'urna funeraria, ma non ne sono sicuro), le pagine del libro mosse sullo sfondo dovrebbero indicare come in un catalogo le varie debolezze umane, lo sguardo del protagonista dovrebbe indicare il distacco da queste cose che il poeta dovrebbe avere. Ovviamente la riflessione è per tutti: qual'è il tesoro più grande? Domanda sempre attuale, nel Caucaso del '700 come oggi e che presumibilmente lo sarà fin quando ci sarà un essere senziente e con coscienza di sé.
[Modificato da darllenwr 20/10/2009 23:16]