Che ne pensate di Hime-chan no ribbon

Anni fa ebbi l'opportunità di vedere questa serie animata, era un periodo un po' particolare, diciamo che avevo superato l'età adatta per la fruizione di un prodotto mediatico di questo tipo, almeno per apprezzarne solo il senso letterale, quando lo guardai cominciai a vedere anche gli altri significati, e mi parve una storia che si poteva prestare a varie chiavi di lettura, almeno per come l'ho vista io, la protagonista, Himeko (da noi diventata per il sempre cervellotico adattamento italico Himi) è una ragazzina che soffre di un feroce complesso d'inferiorità che nasconde dietro un temperamento da maschiaccio (ma in fondo è di carattere molto dolce), un bel giorno le appare Erika, una principessa di un regno magico che è la sua sosia (insomma, si potrebbe dire che Himeko "crea" una copia di sé stessa più aderente a come dovrebbe/vorrebbe essere lei), la quale le dà un fiocco, con il quale può trasformarsi sia pur per breve tempo in qualcun altro (quindi chiaro segno di rifiuto della propria personalità), e permette al proprio leoncino di pezza di parlare (altro segno di disagio, crearsi delle figure amicali fittizie), che la ragazzina non si sentisse del tutto realizzata lo si può capire nell'episodio del viaggio nel futuro, dove apparirà come una diciasettenne molto più "omologata" agli standard voluti dalla società, comunque, a parte questo, la storia non mancava di momenti che definirei quasi poetici, se l'avete vista che giudizio ne avete tratto?

io l'ho visto e mi piaceva abbastanza solo che l'ho visto in una età in cui non mi ponevo molti problemi soprattutto sui cartoni.
Adesso che ho letto il tuo messaggio e che ripenso al cartone però non trovo questa sensazione di complesso di inferiorità... per me rimane solo una storia, un cartone in cui la magia può realizzare qualche desiderio.
Il fatto di potersi trasformare in altre persone se non ricordo male non veniva fatto per un senso di non accettazione di se quanto per aiutare gli altri o al massimo per combinare una cavolata data la sua età.
Nel cartone poi il leoncino di pezza parla veramente quindi in quel contesto l'amicizia non è fittizia perchè esiste uno scambio fra le due parti interessate. Se invece il pupazzo non avesse vita (magica) allora forse potrei darti ragione..

ma sono solo mie idee =)

Certo che lo ricordo, Hime chan no ribbon rimane uno dei miei cartoni preferiti^^
Ti dirò io non l'avevo mai visto sotto un analisi cosi psicologica ma pensandoci sono dello stesso parere della capa.
Himeko è una ragazzina di 13 anni molto vivace e solare, che per il suo carattere cosi esuberante spesso viene paragonata ad un maschiaccio ma sinceramente non è per lui un motivo per non accettarso.
L'unico paragone che si fa è quello con la sorella maggiore ma credo sia una cosa comprensibile e normale^^

Sono sostanzialmente d'accordo con voi, Hime-chan no ribbon è una storia molto bella appunto perché inserisce la magia nelle vicende quotidiane e non necessariamente in contesti fantasy o di lotta al di là del bene e del male (insomma, una tredicenne che usa la magia a fin di bene senza necessariamente dover fronteggiare invasori malintenzionati è qualcosa da apprezzare, con tutto il rispetto per le storie super-sentai, inoltre spesso come giustamente citato l'atto si rivolgeva contro la protagonista), ricordo abbastanza bene che Himeko era orgogliosa di sé, anzi difendeva il suo modo di vivere aiutandosi sovente con calci volanti manco fosse la figlia di Chuck Norris, mi sono solo limitato a congetturare cosa poteva esserci dietro l'aspetto solare ed irruente di Himeko, attribuendolo a un possibile problema di auto-accettazione latente(il fatto che Pokotà parli davvero in questo contesto è un dettaglio, in molti soggetti psicotici si nota una ferma convinzione che gli accadano eventi che gli altri reputano impossibili). ovviamente tali riflessioni lasciano il tempo che trovano, forse è meglio apprezzare queste ed altre opere come voli della fantasia senza cercare per forza l'allegoria e chissà quali significati nascosti.

Ma guarda la tua analisi è molto interessante, ci hai fatto pensare ad un altro lato più serio e completo di questo anime :)
Fatto sta che Hime chan rimarrà un pilastro della mia infanzia...quante volte avrei voluto avere un fiocco del genere e due amici come Pokota e Dai Dai :)

Beh sì, come anche avere un'amichetta come Himeko, un po' irruente certo ma disposta a farsi in quattro se non in otto per aiutare il prossimo, sarebbe stata un'ottima compagnia per i miei tredici anni.

ma ho letto bene o Himeko aveva una sorella??
non ricordo assolutamente...

Comunque se proprio vogliamo fare delle analisi allora penso si dovrebbe approfondire la vita dell'autore/autrice. Del resto il cartone non è altro che un'opera... che riflette (o meno) le idee di chi l'ha creata.

Hai ragione capa

Himeko non aveva una sorella ma bensì 2^^'''

Annie la sorella maggiore




Yucchi la sorellina minore




Ricordi adesso?:)

mmmm.... forse la piccola me la ricordo ma a più grande proprio no.
Certo che... si assomigliano molto!
cambia solo la pettinatura e la grandezza del viso!

ahah

Ehehehe in effetti si sono quasi identiche^^

Capa, la prima trasformazione di Himi per provare il fiocco è proprio prendendo le sembianze di sua sorella maggiore *_*