| | | OFFLINE | | Post: 4.679 | Registrato il: 19/08/2006 | Sesso: Femminile | UTENTE Topmanga | Grado 6 | |
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  10/06/2009 23:08 | |
Amichevoli Internazionali : Italia - Nuova Zelanda
L'Italia sperimentale di Lippi si affanna, rimonta e vince soffrendo: tre volte in svantaggio la formazione azzurra cui rispondono Gilardino e Iaquinta, con due gol a testa. Finisce 4-3 con qualche incertezza difensiva di troppo ma anche buone trame offensive, e un Pirlo molto ispirato.
Quattro gatti (sugli spalti), un freddo cane (sul campo): ma anche tanti gol, alcune luci, parecchie ombre e di conseguenza parecchi elementi di discussione dopo la prima partita del tour sudafricano degli azzurri di Lippi.
Tanti gol fatti, ma anche troppi gol subiti; belle accelerazioni, ma anche incredibili ingenuità difensive; un buon test per il rientrante Gattuso, e il riconfermato Santon, ma anche parecchie insicurezze in un reparto difensivo dove Amelia e Gamberini non hanno convinto.
Ma doveva essere un vero test match (parafrasando il rugby, e considerando gli avversari): e lo è stato. Perché la Nuova Zelanda non ha concesso nulla giocando una gara fisicamente intensa, e tatticamente diligente. Vola anche qualche calcione di troppo sul campo pesantissimo di Pretoria: e l'Italia fatica a trovare il suo ritmo. Che diventa ancora più affannoso dopo il vantaggio neozelandese di Smeltz che, con una splendida girata di testa, infila nell'angolo basso su calcio di punizione. Sono proprio i piazzati la croce della squadra di Lippi che sui palloni scaraventati dall'angolo o dalla tre quarti vanno sistematicamente in angoscia: anche dopo il pareggio di Gilardino, che sfrutta per l'1-1 una splendida azione di Pepe e Quagliarella, l'Italia torna in sofferenza. Altro calcio piazzato, stavolta dall'angolo e impressionante colpo di testa di Killen che anticipa uno svagato Amelia, staccando altissimo, e deviando con grande forza.
L'Italia cambia con Pirlo per Rossi, per altro piuttosto attivo: e la squadra, pur mantenendo una certa svagatezza, cambia volto. Gila concede il bis al 48' su un cross di Quagliarella e poco dopo fallisce il tris di pochissimo. Ti aspetti che sia finita, e che il luna park dei kiwis abbia chiuso i battenti e invece la nostra difesa ne combina un'altra delle sue. Non si sa chi sbagli di più tra Gamberini, che forse non sente la chiamata di Amelia, o lo stesso Amelia che poteva cedere il passo al compagno. Fatto sta che sbagliano entrambi, mancano la palla e centrano Killen provocando un rigore che ha del comico, e che Killen trasforma.
Tre gol dagli All Blacks? Ma questo non è rugby, e la palla non è ovale. Occorre giocare: e Pirlo gioca, facendo la differenza su tutti i palloni che tocca. Con l'ingresso di Iaquinta il play va a nozze: prima un pallone radente, in un lampo, da fermo, che spalanca uno splendido corridoio a sinistra sul quale lo juventino si infila e insacca il 3-3. E poi è sempre lui ad avviare l'azione che consente il tiro di Montolivo che sulla respinta di Moss diventa l'occasione del 4-3 sfruttata ancora da Iaquinta.
La partita finisce qui, con la Nuova Zelanda che non chiede di più: una sconfitta di misura con tre gol segnati ai campioni del mondo, e la dimostrazione di poter giocare alla pari per oltre un'ora contro una squadra enormemente più dotata e organizzata. All'Italia bastano questo buon allenamento e le indicazioni, anche quelle negative, offerte dal campo di Pretoria in vista di una Confederation Cup che comincerà lunedì contro gli Stati Uniti. Luci, ombre, pioggia, tante azioni, tanti errori sette gol: più che un'amichevole è sembrato un allenamento a porte aperte.
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