ricominciare a vivere

Titolo:ricominciare a vivere

Tokio ore 9.34

Guardavo il tempo che passava, secondo dopo secondo, e appena scattati i 35 minuti sentii bussare alla porta che intanto si apriva.
Non volevo vedere nessuno, eppure tutti continuavano a starmi addosso e mi chiedevano:-stai bene?. Come odiavo quella frase..dalla porta entrò lei, con il suo lungo abito azzurro, i lunghi capelli biondi raccolti in una coda e i profondi occhi azzurri che gli ho sempre invidiato e che ora mi fissavano:-Kaede devi assolutamente uscire!. La sua voce era arrabbiata, non l'ho mai vista così...sin da quando eravamo piccole lei era molto tranquilla, non si lamentava mai, pensava solo a consolarmi, mentre io ero così diversa..una piccola selvaggia, mi comportavo da maschiaccio, infatti odiavo quegli orrendi vestitini rosa che a mamma piaccievano tanto e che con il tempo ho imparato ad apprezzare.
Mentre la guardavo iniziai a ricordarmi di quanto quell'amica mi fosse stata vicina in questi 15 anni, ricordai tutte le volte che stavo male...lei era sempre li,pronta a dirmi:-Non preoccuparti amica mia, presto starai meglio!. Era la mia medicina, riusciva a illuminare le mie giornate più buie:-Kaede, non fissarmi! Piuttosto vestiti che usciamo, mia madre ha appena aperto un negozio in centro, e tu devi venire con me...ti prego... Mi fidavo di lei..chissà forse sarebbe riuscita a tirarmi su, così iniziai a vestirmi, misi le prime cose che mi capitarono sotto mano, una maglietta nera e una gonna in jeans, scesi in salotto dove c'erano anche mamma e papà che mi guardarono con compassione:-Tesoro stai bene?. Vi fu un breve silenzio, continuai a fissarli e con tutta la forza che mi rimaneva gridai:- Sììììììììì! Poi qualcosa mi bloccò, una mano calda:-Kaori... Mi prese per mano e mi portò fuori:-Fai un lungo respiro! Non era più arrabiata, lo vedevo dai suoi occhi azzurri che ora sorridevano:-Andiamo!. Era da 3 mesi che non guardavo il sole, neanche dalla mia finestra che non aprivo mai, ero dimagrita 12 kg e spesso a casa veniva il professore privato e lo "strizzacervelli", anche se a dir la verita non seppi mai cosa mi dissero, stavo ore e ore a guardare le loro labbra muoversi ma non capii mai niente, e una sera seduta sulle scale sentii lo psichiatra parlare ai miei:- Non vuole parlare, è un caso abbastanza complicato... In breve tempo mi ritrovai nel nuovo negozio e ritrovai Kaori davanti a me con una maglietta su cui c'era disegnato un panda molto buffo che diceva:-Ce l'hai con me? Kaori sapeva bene che i panda mi divertivano, gli aodravo, quello fu infatti il mio primo cenno di sorriso dopo tanto tempo... Passammo un mezz'ora carina, era da tanto che non vedevo tanta gente e che non parlavo con qualcuno così tanto..poi però...la vidi...era nera, come la sua, il mio cuore iniziò a battere forte, poi venne un ragazzo che vi montò sopra con in mano una vaschetta di gelato, i miei occhi si riempirono di lacrime per l'ennesima volta, e corsi a casa piangendo.
Quella sera decisi di stare sul terrazzo con il panda di peluche che lui mi regalò stretto fra le braccia, iniziai a guardare le stelle, e piansi, piansi molto fino all'ultima lacrima che riuscii a tirare fuori, poi chiusi gli occhi e per l'ennesima volta ripensai a quella scena:Avevamo litigato, era il nostro anniversario, 2 anni, Dio com'ero contenta, però quella sera litigammo, niente di preoccupante, lui alla fine però si mise a ridere:-é il nostro giorno magico, ora ti vado a prendere l'elisir magico!Gelato al cioccolato, faccio in un attimo ho la moto qui giù.. Mi baciò..:-Ti amo. 30 minuti dopo, una telefonata, una moto, un ragazzo, un camion, delle sirene, e quella sera il mio cuore si spense insieme a lui, più ci ripensavo e più piangevo, non avevo più lacrime ma no riuscii a smettere, piansi senza lacrime fino ad addormentarmi.....