PASADENA - Tutto come previsto. Il "proiettile" Deep Impact ha centrato la cometa Tempel 1. Alle 7.55 l'esultanza dei tecnici della Nasa in mondovisione non ha lasciato dubbi sulla buona riuscita dell'esperimento, che permetterà di saperne di più sulla composizione delle comete. Sembra che la collisione abbia provocato nella cometa un cratere grande come un campo di calcio e profondo come un palazzo di sette piani. Dopo l'impatto si è formata nello spazio una nube di ghiaccio, polveri e detriti, che sarà esaminata alla ricerca di dati sulla formazione del Sistema solare. Partendo da questo esperimento, si potranno forse trarre informazioni utili al campo di ricerca che indaga sull'origine della vita.
Gli uomini Nasa del Jpl (Jet propulsion laboratory) sono soddisfatti e affermano che il proiettile ha colpito esattamente nel punto previsto, dopo tre correzioni successive negli ultimi 90 minuti di tragitto. Correzioni peraltro già previste nella rotta della missione. Qualcuno azzarda: "La nube provocata dall'impatto è ben più consistente del previsto". In ogni caso, la parola d'ordine è "Missione compiuta", a 133 milioni di chilometri dalla Terra e a una velocità di 37mila chilometri orari (che permetterebbe di coprire in 6 minuti la distanza tra New York e Los Angeles). Attraverso un sistema di trasmissione fotografica sarà ora possibile studiare la composizione delle comete, ma ci vorrà molto tempo. Secondo Mike A'Hearn, scienziato capo della missione, "il lavoro cominciato oggi ci accompagnerà fino alla pensione".
Lanciata dalla base di Cap Canaveral in Florida il 12 gennaio, la sonda Deep Impact ha effettuato in 173 giorni un percorso di circa 431 milioni di chilometri per avvicinarsi a Tempel 1. L'esperimento è costato all'agenzia spaziale americana circa 333 milioni di dollari. La cometa 'Tempel 1' attraversa il nostro sistema diretta verso il Sole e, secondo gli scienziati, l'urto non dovrebbe averne modificato più di tanto la traiettoria.
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