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Il Papa sofferente

Ultimo Aggiornamento: 09/04/2005 14:59
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30/03/2005 19:31

ROMA - Cinque minuti di intensa commozione, in cui le difficoltà del Papa sono apparse evidenti. Una grande folla di fedeli ha chiamato a gran voce il Pontefice alle 11 in piazza San Pietro, non appena dalla finestra del suo studio è apparso il drappo rosso. Giovanni Paolo II si è affacciato con qualche minuto di ritardo, salutato da un'ovazione commossa. Ha salutato con la mano e benedetto i presenti ma ancora una volta non è riuscito a parlare.

Quando le tende si sono aperte si è visto Giovanni Paolo II, seduto, avvicinarsi al davanzale grazie a una carrozzella meccanica, il messaggio è stato letto da un collaboratore. Come era già accaduto la domenica di Pasqua, la sofferenza del Papa è stata evidente. Alla fine il Pontefice sembrava tentasse di parlare, ma la difficoltà del respiro gli ha impedito di farlo e si è limitato ad impartire la benedizione. Gli hanno messo vicino un microfono ma non è riuscito a farsi capire, dalle sue labbra è uscito un suono ancor troppo roco e indistinto.

Anche stavolta il messaggio del Pontefice è stato letto da monsignor Leonardo Sandri, sostituto alla segreteria di Stato. Il primo saluto è andato ai ragazzi della diocesi di Milano, poi il messaggio è stato ripetuto in varie lingue. "Rimanete uniti a Gesù mediante l'ascolto della sua parola e siate sempre suoi fedeli testimoni", è stato il suo monito di oggi letto da una voce fuori campo. Un messaggio conclusosi con "a tutti rinnovo con affetto gli auguri pasquali", seguito dallo scroscio di applausi dei fedeli. Sempre dai microfoni è seguita la recita del "Padre nostro", dopodiché il Papa ha impartito la benedizione con la mano destra.

La malattia di Giovanni Paolo II, la sua lotta contro il Parkinson non viene nascosta, ma quasi esposta, con i maxischermi in Piazza San Pietro a diffondere l'immagine della sofferenza. In tutto il Papa è rimasto alla finestra cinque minuti, un tempo che è apparso lunghissimo per l'intensità delle emozioni dei fedeli, ma anche degli sforzi fatti da Giovanni Paolo II per comunicare con la gente.

L'annuncio che il Papa sarebbe comparso alla finestra era stato dato dai maxischermi in piazza San Pietro già dalle 10. Oggi è giorno tradizionalmente dedicato all'udienza generale.

(30 marzo 2005)



Fonte www.repubblica.it






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01/04/2005 19:51

Le condizioni del Papa sono molto gravi..
Ha già ricevuto l'unzione degli infermi..

Preghiamo per Lui.


Qui potete risentire la sua voce [SM=g27817]

http://www.capital.it/capital/default.jsp?idCategory=3140&idContent=1033428

[Modificato da animemanga 01/04/2005 19.58]






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03/04/2005 02:00


(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 2 APR - Giovanni Paolo II e' morto alle 21:37 in Vaticano, dove era rimasto per sua volonta', rifiutando il ricovero. Karol Wojtyla era nato il 18 maggio 1920 a Wadowice. Eletto pontefice nell'ottobre 1978, e' stato il primo Papa non italiano dopo 455 anni e il primo polacco. Il suo pontificato, durato quasi 27 anni, e' il terzo piu' lungo di sempre. Da qualche mese le sue condizioni di salute erano peggiorate, con due ricoveri al Gemelli.

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03/04/2005 02:06


CITTA' DEL VATICANO - Sono 117 i cardinali che hanno i requisiti per entrare nel prossimo conclave come elettori. Si tratta, infatti, dei porporati che ancora non hanno compiuto gli 80 anni, limite d'eta' voluto da Paolo VI nel 1970.

Ecco l'elenco completo, in ordine di eta', con la data di nascita e la nazione di provenienza.
- CE' Marco 08.07.1925 Italia.
- ALVAREZ MARTiNEZ Francisco 14.07.1925 Spagna.
- RAZAFINDRATANDRA Armand Gaetan 07.08.1925 Madagascar.
- FALCAO FREIRE Jose 23.10.1925 Brasile.
- OBANDO BRAVO Miguel, 02.02.1926 Nicaragua.
- AGRE' Bernard 02.03.1926 Costa d'Avorio.
- CONNELL Desmond 24.03.1926 Irlanda.
- CACCIAVILLAN Agostino 14.08.1926 Italia.
- JAWORSKI Marian 21.08.1926 Ucraina.
- LUSTIGER Jean-Marie 17.09.1926 Francia.
- CARLES GORDO' Ricardo Maria 24.09.1926 Spagna.
- BAUM William Wakefield 21.11.1926 Usa.
- WAMALA Emmanuel 15.12.1926 Uganda.
- MEDINA ESTEVEZ Jorge Arturo 23.12.1926 Cile.
- SUAREZ RIVERA Adolfo Antonio 09.01.1927 Messico.
- MARTINI Carlo Maria, 15.02.1927 Italia.
- MARTINEZ SOMALO Eduardo 31.03.1927 Spagna.
- RATZINGER Joseph 16.04.1927 Germania.
- PASKAI Laszlo, 08.05.1927 Ungheria.
- MACHARSKI Franciszek 20.05.1927 Polonia.
- VITHAYATHIL Varkey, 29.05.1927 India.
- SZOKA Edmund Casimir 14.09.1927 Usa.
- SODANO Angelo 23.11.1927 Italia.
- WETTER Friedrich 20.02.1928 Germania.
- BIFFI Giacomo 13.06.1928 Italia.
- SHIRAYANAGI Peter Seiichi 17.06.1928 Giappone.
- SIN Jaime L. 31.08.1928 Filippine.
- KITBUNCHU Michael Michai 25.01.1929 Thailandia.
- POMPEDDA Mario Francesco 18.04.1929 Italia.
- MARCHISANO Francesco 25.06.1929 Italia.
- CASTRILLON HOYOS Dario 04.07.1929 Colombia.
- GLEMP Jozef 18.12.1929 Polonia.
- AMBROZIC Aloysius Matthew 27.01.1930 Canada.
- HAMAO Stephen Fumio 09.03.1930 Giappone.
- MAIDA Adam Joseph 18.03.1930 Usa.
- WILLIAMS Thomas Stafford 20.03.1930 Nuova Zelanda.
- HERRANZ Julian 31.03.1930 Spagna.
- McCARRICK Theodore Edgar 07.07.1930 Usa.
- POUPARD Paul 30.08.1930 Francia.
- DE GIORGI Salvatore 06.09.1930 Italia.
- DAOUD Ignace Moussa I 18.09.1930 Siria.
- GIORDANO Michele 26.09.1930 Italia.
- TUMI Christian Wiyghan 15.10.1930 Cameroun.
- PUJATS Janis 14.11.1930 Lettonia.
- ETSOU-NZABI-BAMUNGWABI Frederic, 03.12.1930 Rep.Dem.del Congo.
- PANAFIEU Bernard 26.01.1931 Francia.
- VIDAL Ricardo J. 06.02.1931 Filippine.
- RUINI Camillo 19.02.1931 Italia.
- KEELER William Henry 04.03.1931 Usa.
- SEBASTIANI Sergio 11.04.1931 Italia.
- LAW Bernard Francis 04.11.1931 Usa.
- SIMONIS Adrianus Johannes 26.11.1931 Paesi Bassi.
- SARAIVA MARTINS Jose, 06.01.1932 Portogallo.
- QUEZADA TORUNO Rodolfo 08.03.1932 Guatemala.
- EGAN Edward Michael 02.04.1932 Usa.
- VLK Miloslav 17.05.1932 Rep. Ceca.
- SCHWERY Henri 14.06.1932 Svizzera.
- STAFFORD James Francis 26.07.1932 Usa.
- MURPHY-O'CONNOR Cormac 24.08.1932 Inghilterra.
- RUBIANO SAENZ Pedro 13.09.1932 Colombia.
- ARINZE Francis 01.11.1932 Nigeria.
- MARTINO Renato Raffaele 23.11.1932 Italia.
- SCHEID Eusebio Oscar, 08.12.1932 Brasile.
- LOZANO BARRAGAN Javier 26.01.1933 Messico.
- HUSAR Lubomyr, M.S.U. 26.02.1933 Ucraina.
- KASPER Walter 05.03.1933 Germania.
- POLETTO Severino 18.03.1933 Italia.
- SANDOVAL INIGUEZ Juan 28.03.1933 Messico.
- DANNEELS Godfried 04.06.1933 Belgio.
- ERRAZURIZ OSSA Francisco Javier, 05.09.1933 Cile.
- AGNELO Geraldo Majella 19.10.1933 Brasile.
- MEISNER Joachim 25.12.1933 Germania.
- RE Giovanni Battista 30.01.1934 Italia.
- TETTAMANZI Dionigi 14.03.1934 Italia.
- HUMMES Claudio, O.F.M. 08.08.1934 Brasile.
- AMIGO VALLEJO Carlos, 23.08.1934 Spagna.
- BERTONE Tarcisio, 01.12.1934 Italia.
- DARMAATMADJA Julius Riyadi, 20.12.1934 Indonesia.
- PHAM MINH MAN Jean-Baptiste 1934 Vietnam.
- RIGALI Justin Francis 19.04.1935 USA.
- LOPEZ TRUJILLO Alfonso 08.11.1935 Colombia.
- STERZINSKY Georg Maximilian 09.02.1936 Germania.
- da CRUZ POLICARPO Jose' 26.02.1936 Portogallo.
- MAHONY Roger Michael 27.02.1936 Usa.
- TERRAZAS SANDOVAL Julio, 07.03.1936 Bolivia.
- DIAS Ivan 14.04.1936 India.
- LEHMANN Karl 16.05.1936 Germania Europa
- OKOGIE Anthony Olubunmi 16.06.1936 Nigeria.
- TURCOTTE Jean-Claude 26.06.1936 Canada.
- ROUCO VARELA Antonio Maria 24.08.1936 Spagna.
- ORTEGA Y ALAMINO Jaime Lucas 18.10.1936 Cuba.
- LOPEZ RODRIGUEZ Nicolas de Jesus 31.10.1936 R. Dominicana.
- ANTONELLI Ennio 18.11.1936 Italia.
- BERGOGLIO Jorge Mario 12.12.1936 Argentina.
- GEORGE Francis Eugene 16.01.1937 Usa.
- BACKIS Audrys Juozas 01.02.1937 Lituania.
- NICORA Attilio 16.03.1937 Italia.
- O'BRIEN Keith Michael Patrick 17.03.1938 Scozia.
- GROCHOLEWSKI Zenon 11.10.1939 Polonia.
- TOPPO Telesphore Placidus 15.10.1939 India.
- ZUBEIR WAKO Gabriel 27.02.1941 Sudan..
- NAPIER Wilfrid Fox 08.03.1941 Sud..
- PELL George 08.06.1941 Australia.
- SCOLA Angelo 07.11.1941 Italia.
- RIVERA CARRERA Norberto 06.06.1942 Messico.
- RODRIGUEZ MARADIAGA Oscar Andres, 29.12.1942 Honduras.
- TAURAN Jean-Louis 05.04.1943 Francia.
- SEPE Crescenzio 02.06.1943 Italia.
- CIPRIANI THORNE Juan Luis 28.12.1943 Peru'.
- OUELLET Marc, 08.06.1944 Canada.
- PENGO Polycarp 05.08.1944 Tanzania.
- SCHONBORN Christoph, 22.01.1945 Austria Europa
- PULJIC Vinko 08.09.1945 Bosnia-Erzegovina.
- TURKSON Peter Kodwo Appiah 11.10.1948 Ghana.
- BOZANIC Josip 20.03.1949 Croazia.
- BARBARIN Philippe 17.10.1950 Francia.
- ERDO Peter 25.06.1952 Ungheria.

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09/04/2005 14:54

ecco una immagine di Roma a 360 gradi

http://www.repubblica.it/speciale/2005/papa/panoramica/pano_02.html

[Modificato da animemanga 09/04/2005 14.57]






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Questa è l'omelia per il fumerale del Papa.
E' bellissima, semplice e profonda.

MESSA ESEQUIALE PER IL DEFUNTO ROMANO PONTEFICE GIOVANNI PAOLO II OMELIA DELL'EM.MO CARD. JOSEPH RATZINGER Piazza San Pietro Venerdì, 8 aprile 2005
"Seguimi" dice il Signore risorto a Pietro, come sua ultima parola a questo discepolo, scelto per pascere le sue pecore. "Seguimi" – questa parola lapidaria di Cristo può essere considerata la chiave per comprendere il messaggio che viene dalla vita del nostro compianto ed amato Papa Giovanni Paolo II, le cui spoglie deponiamo oggi nella terra come seme di immortalità – il cuore pieno di tristezza, ma anche di gioiosa speranza e di profonda gratitudine.

Questi sono i sentimenti del nostro animo, Fratelli e Sorelle in Cristo, presenti in Piazza S. Pietro, nelle strade adiacenti e in diversi altri luoghi della città di Roma, popolata in questi giorni da un’immensa folla silenziosa ed orante. Tutti saluto cordialmente. A nome anche del Collegio dei Cardinali desidero rivolgere il mio deferente pensiero ai Capi di Stato, di Governo e alle delegazioni dei vari Paesi. Saluto le Autorità e i Rappresentanti delle Chiese e Comunità cristiane, come pure delle diverse religioni. Saluto poi gli Arcivescovi, i Vescovi, i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i fedeli tutti giunti da ogni Continente; in modo speciale i giovani, che Giovanni Paolo II amava definire futuro e speranza della Chiesa. Il mio saluto raggiunge, inoltre, quanti in ogni parte del mondo sono a noi uniti attraverso la radio e la televisione in questa corale partecipazione al solenne rito di commiato dall’amato Pontefice.

Seguimi – da giovane studente Karol Wojtyla era entusiasta della letteratura, del teatro, della poesia. Lavorando in una fabbrica chimica, circondato e minacciato dal terrore nazista, ha sentito la voce del Signore: Seguimi! In questo contesto molto particolare cominciò a leggere libri di filosofia e di teologia, entrò poi nel seminario clandestino creato dal Cardinale Sapieha e dopo la guerra poté completare i suoi studi nella facoltà teologica dell’Università Jaghellonica di Cracovia. Tante volte nelle sue lettere ai sacerdoti e nei suoi libri autobiografici ci ha parlato del suo sacerdozio, al quale fu ordinato il 1° novembre 1946. In questi testi interpreta il suo sacerdozio in particolare a partire da tre parole del Signore. Innanzitutto questa: "Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga" (Gv 15, 16). La seconda parola è: "Il buon pastore offre la vita per le pecore" (Gv 10, 11). E finalmente: "Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore" (Gv 15, 9). In queste tre parole vediamo tutta l’anima del nostro Santo Padre. E’ realmente andato ovunque ed instancabilmente per portare frutto, un frutto che rimane. "Alzatevi, andiamo!", è il titolo del suo penultimo libro. "Alzatevi, andiamo!" – con queste parole ci ha risvegliato da una fede stanca, dal sonno dei discepoli di ieri e di oggi. "Alzatevi, andiamo!" dice anche oggi a noi. Il Santo Padre è stato poi sacerdote fino in fondo, perché ha offerto la sua vita a Dio per le sue pecore e per l’intera famiglia umana, in una donazione quotidiana al servizio della Chiesa e soprattutto nelle difficili prove degli ultimi mesi. Così è diventato una sola cosa con Cristo, il buon pastore che ama le sue pecore. E infine "rimanete nel mio amore": Il Papa che ha cercato l’incontro con tutti, che ha avuto una capacità di perdono e di apertura del cuore per tutti, ci dice, anche oggi, con queste parole del Signore: Dimorando nell’amore di Cristo impariamo, alla scuola di Cristo, l’arte del vero amore.

Seguimi! Nel luglio 1958 comincia per il giovane sacerdote Karol Wojty³a una nuova tappa nel cammino con il Signore e dietro il Signore. Karol si era recato come di solito con un gruppo di giovani appassionati di canoa ai laghi Masuri per una vacanza da vivere insieme. Ma portava con sé una lettera che lo invitava a presentarsi al Primate di Polonia, Cardinale Wyszynski e poteva indovinare lo scopo dell’incontro: la sua nomina a Vescovo ausiliare di Cracovia. Lasciare l’insegnamento accademico, lasciare questa stimolante comunione con i giovani, lasciare il grande agone intellettuale per conoscere ed interpretare il mistero della creatura uomo, per rendere presente nel mondo di oggi l’interpretazione cristiana del nostro essere – tutto ciò doveva apparirgli come un perdere se stesso, perdere proprio quanto era divenuto l’identità umana di questo giovane sacerdote. Seguimi – Karol Wojtyla accettò, sentendo nella chiamata della Chiesa la voce di Cristo. E si è poi reso conto di come è vera la parola del Signore: "Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece l’avrà perduta la salverà" (Lc 17, 33). Il nostro Papa – lo sappiamo tutti – non ha mai voluto salvare la propria vita, tenerla per sé; ha voluto dare se stesso senza riserve, fino all’ultimo momento, per Cristo e così anche per noi. Proprio in tal modo ha potuto sperimentare come tutto quanto aveva consegnato nelle mani del Signore è ritornato in modo nuovo: l’amore alla parola, alla poesia, alle lettere fu una parte essenziale della sua missione pastorale e ha dato nuova freschezza, nuova attualità, nuova attrazione all’annuncio del Vangelo, proprio anche quando esso è segno di contraddizione.

Seguimi! Nell’ottobre 1978 il Cardinale Wojtyla ode di nuovo la voce del Signore. Si rinnova il dialogo con Pietro riportato nel Vangelo di questa celebrazione: "Simone di Giovanni, mi ami? Pasci le mie pecorelle!" Alla domanda del Signore: Karol mi ami?, l’Arcivescovo di Cracovia rispose dal profondo del suo cuore: "Signore, tu sai tutto: Tu sai che ti amo". L’amore di Cristo fu la forza dominante nel nostro amato Santo Padre; chi lo ha visto pregare, chi lo ha sentito predicare, lo sa. E così, grazie a questo profondo radicamento in Cristo ha potuto portare un peso, che va oltre le forze puramente umane: Essere pastore del gregge di Cristo, della sua Chiesa universale. Non è qui il momento di parlare dei singoli contenuti di questo Pontificato così ricco. Vorrei solo leggere due passi della liturgia di oggi, nei quali appaiono elementi centrali del suo annuncio. Nella prima lettura dice San Pietro - e dice il Papa con San Pietro - a noi: "In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto. Questa è la parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, recando la buona novella della pace, per mezzo di Gesù Cristo, che è Signore di tutti" (Atti 10, 34-36). E, nella seconda lettura, San Paolo - e con San Paolo il nostro Papa defunto – ci esorta ad alta voce: "Fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete saldi nel Signore così come avete imparato, carissimi" (Fil 4, 1).

Seguimi! Insieme al mandato di pascere il suo gregge, Cristo annunciò a Pietro il suo martirio. Con questa parola conclusiva e riassuntiva del dialogo sull’amore e sul mandato di pastore universale, il Signore richiama un altro dialogo, tenuto nel contesto dell’ultima cena. Qui Gesù aveva detto: "Dove vado io voi non potete venire". Disse Pietro: "Signore, dove vai?". Gli rispose Gesù: "Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi" (Gv 13, 33.36). Gesù dalla cena va alla croce, va alla risurrezione – entra nel mistero pasquale; Pietro ancora non lo può seguire. Adesso – dopo la risurrezione – è venuto questo momento, questo "più tardi". Pascendo il gregge di Cristo, Pietro entra nel mistero pasquale, va verso la croce e la risurrezione. Il Signore lo dice con queste parole, "… quando eri più giovane... andavi dove volevi, ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi" (Gv 21, 18). Nel primo periodo del suo pontificato il Santo Padre, ancora giovane e pieno di forze, sotto la guida di Cristo andava fino ai confini del mondo. Ma poi sempre più è entrato nella comunione delle sofferenze di Cristo, sempre più ha compreso la verità delle parole: "Un altro ti cingerà…". E proprio in questa comunione col Signore sofferente ha instancabilmente e con rinnovata intensità annunciato il Vangelo, il mistero dell’amore che va fino alla fine (cf Gv 13, 1).

Egli ha interpretato per noi il mistero pasquale come mistero della divina misericordia. Scrive nel suo ultimo libro: Il limite imposto al male "è in definitiva la divina misericordia" ("Memoria e identità", pag. 70). E riflettendo sull’attentato dice: "Cristo, soffrendo per tutti noi, ha conferito un nuovo senso alla sofferenza; l’ha introdotta in una nuova dimensione, in un nuovo ordine: quello dell’amore…E’ la sofferenza che brucia e consuma il male con la fiamma dell’amore e trae anche dal peccato una multiforme fioritura di bene" (pag. 199). Animato da questa visione, il Papa ha sofferto ed amato in comunione con Cristo e perciò il messaggio della sua sofferenza e del suo silenzio è stato così eloquente e fecondo.

Divina Misericordia: Il Santo Padre ha trovato il riflesso più puro della misericordia di Dio nella Madre di Dio. Lui, che aveva perso in tenera età la mamma, tanto più ha amato la Madre divina. Ha sentito le parole del Signore crocifisso come dette proprio a lui personalmente: "Ecco tua madre!". Ed ha fatto come il discepolo prediletto: l’ha accolta nell’intimo del suo essere (eis ta idia: Gv 19, 27) – Totus tuus. E dalla madre ha imparato a conformarsi a Cristo.

Per tutti noi rimane indimenticabile come in questa ultima domenica di Pasqua della sua vita, il Santo Padre, segnato dalla sofferenza, si è affacciato ancora una volta alla finestra del Palazzo Apostolico ed un’ultima volta ha dato la benedizione "Urbi et orbi". Possiamo essere sicuri che il nostro amato Papa sta adesso alla finestra della casa del Padre, ci vede e ci benedice. Sì, ci benedica, Santo Padre. Noi affidiamo la tua cara anima alla Madre di Dio, tua Madre, che ti ha guidato ogni giorno e ti guiderà adesso alla gloria eterna del Suo Figlio, Gesù Cristo nostro Signore. Amen.


fonte: cittadinolex

[Modificato da animemanga 09/04/2005 15.01]






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