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Quando l'invidia ci spinge alla diffamazione

Ultimo Aggiornamento: 28/01/2024 23:12
ONLINE
Post: 1.007
Registrato il: 19/12/2017
Sesso: Maschile
Grado 5
28/01/2024 23:12

Breve premessa: sono le 23, è passato tanto tempo e ricordo poco. Sto anche usando il cellulare, quindi mi perdonerete alcuni errori.

Alcuni anni fa ho fatto praticantato forense presso uno studio legale, mi occupavo principalmente di piccoli casi di civile, solite cose tipo sfratti e decreti ingiuntivi, qualcosa di diritto del lavoro e, appunto, casi di diffamazione e piccole scaramucce nel penale (presenziavo a casi più importanti, ma i domini non mi facevano mettere le mani in pasta per roba da cronaca nera, al limite integravo i fascicoli difensivi).

Faccio una seconda premessa: secondo me la diffamazione in Italia è una boiata e ha ancora influssi dell'epoca fascista, perché fino a poco tempo fa rischiavi il carcere per quello che in alcuni casi era un reato di opinione (un unicum fra i paesi "sviluppati"), ma soprattutto perché una persona diffamata può dire di aver scoperto la diffamazione online quando vuole, far partire l'iter legale quando è pronta, col presunto diffamatore che si trova il rinvio a giudizio di una Procura senza sapere assolutamente nulla. Cioè: io posso aver scritto 10 anni fa che un tizio si è comportato da maiale e trovarmi la lettera verde a casa con la procedura già avviata senza sapere assolutamente nulla e senza possibilità di scuse/rettifica. Fatto ancora più grave, la diffamazione online è automaticamente aggravata, mentre bisognerebbe avere come indice le visualizzazioni di un post o di un video per valutare il risarcimento e la gravità del reato, perché se il mio "è un maiale" ha 5 visualizzazioni il reato non raggiunge un livello di offensività tale da poter essere considerato aggravato. La diffamazione si espone molto alla mediazione penale per un'eventuale remissione della querela, per come è concepita adesso è roba medievale. E lo capisci ancora di più quando sei giornalista e devi affrontare le cosiddette querele temerarie per tappare la bocca (ahimè, tra le altre cose sono giornalista pubblicista e non avete idea di quante minacce mi sono preso anche solo per aver ripetuto notizie già pubblicate dal Corriere e da Repubblica).

Detto questo io ho visto udienze davvero patetiche in cui si presentavano questi poveri cristi che piangevano e pietivano davanti al giudice per qualche frase fuori luogo su Facebook. In un caso una signora si è beccata 5.000 euro di multa per un insulto ed è rimasta a piangere nei corridoi perché non aveva quei soldi.

Per quello quando giro nei forum invito sempre alla cautela e cerco di stemperare sempre gli animi, perché ho visto gente che faceva la gradassa online, disperata nella vita reale. Tra l'altro in questi anni mi sono reso conto di una cosa che non è dimostrabile ma che dico lo stesso: siamo tutti abbastanza querelabili per post online. 😅 Tutti noi abbiamo criticato in alcuni casi aspramente un ristorante, un marchio, una ditta di consegne, un attore o un politico e prima o poi arriva quello che da noi si chiama "quello del formaggio". 🤷‍♂️

Il mio suggerimento? Stare calmini. 😄

Scusatemi per l'eventuale OT.



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