Il punto è che una storia è interessante se il protagonista passa per momenti difficili. Ovviamente quel personaggio esiste solo nella fantasia dell'autore e dei suoi lettori, e nessuno, a parte loro, può soffrire realmente per quel che accade nella narrazione.
Far diventare reali queste figure di fantasia sovverte tutto e mette l'autore di fronte a una responsabilità tale che... Eh, accettata questa condizione, dovremmo accettare anche la scomparsa della letteratura, perché le uniche storie possibili sarebbero quelle in cui tutti vivono felici e contenti sin dall'inizio.
Quindi il tema principale dell'anime mi appare particolarmente sterile.
Nella prima parte della serie tiene banco l'incertezza, perché non si sa cosa vogliano i personaggi. Nella La seconda parte, in cui inizia la battaglia finale, gli episodi mi sono parsi più coinvolgenti.
Complessivamente io l'ho trovato un anime carino, con diverse parti poco coerenti, personaggi che non si sa perché siano tanto potenti, altri perché sappiano tutto, di uno non si capisce perché sia stato tanto stronzo con l'unica disegnatrice che conosceva.