| | | OFFLINE | | Post: 24.965 | Registrato il: 09/01/2003 | Sesso: Femminile | Amministratrice | Grado Massimo! | |
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28/01/2022 15:31 | |
Ho letto un articolo curioso e divertente di un tipo, Auroro Borealo, che ha iniziato a collezionare libri brutti.
Con quali criteri selezioni i titoli?
La premessa è che questi libri non sono realmente brutti, almeno non ai miei occhi. A me, piuttosto, piace definirli rilevanti e questo è il criterio con cui li scelgo: già solo per il fatto che a qualcuno sia venuto in mente di intitolare un libro Confessioni di un ginecologo ottantacinquenne rende quel volume degno di nota, ti fa fermare a chiederti per quale motivo sia stato pubblicato, chi possa averlo voluto finanziare, stampare e soprattutto acquistare e leggere. Il che ne fa un oggetto automaticamente rilevante, al di là della semplice risata che il titolo o la copertina possono strappare.
Ed effettivamente i libri che segnala, esistono davvero (ovviamente)! 😂
Link all'articolo completo: Il piacere di leggere libri brutti
Non posso non consigliarvi Il suo profilo Instagram.
E voi, nella vostra libreria, avete dei libri brutti?
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| | | OFFLINE | | Post: 2.598 | Registrato il: 07/02/2021 | Sesso: Maschile | Grado 6 | |
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29/01/2022 09:56 | |
Per me i libri brutti sono quelli che ho iniziato e che non sono riuscito a finire ("La coscienza di Zeno") quelli che avrei gettato nel cestino dopo averli letti ("Io uccido", di Giorgio Faletti; "Il Codice da Vinci", di Dan Brown).
Confessioni di un ginecologo ottantacinquenne lo odio un po' perché ho trovato qualche indiscrezione sul contenuto solamente su amazon... ma, a parte questo... Beh, invece di perdere tempo sulla copertina, sarebbe meglio aprirlo e vedere di che parla.
sintesi pubblicata su amazon
«"Lo vede questo, dottore?" mi disse Barbara indicando con un cenno della testa il neonato che piangeva fra le sue braccia. "Si chiama Giulio, è un suo errore." Ebbi un momento di smarrimento. I rumori del reparto si erano fatti di colpo lontani, confusi, i vagiti si mescolavano al trambusto della domenica in un unico, soffuso brusio di fondo.» Il dottor Massimo Segato, ginecologo non obiettore, aveva sbagliato l'intervento di interruzione volontaria della gravidanza e il piccolo era nato. «È stato l'errore più bello della mia vita» confessa oggi, dopo aver visto crescere Giulio.
Alla commovente vicenda del bambino che non doveva nascere, si alternano nel suo racconto le storie non meno struggenti di alcune delle donne che ha incrociato nel corso di quasi quarant'anni di professione esercitata al Servizio Interruzioni dell'ospedale vicentino di Arzignano quando faceva parte di una équipe osteggiata da una terra profondamente cattolica: l'«Equipo de la muerte», come l'avevano ribattezzata gli antiabortisti.
In queste pagine Segato per la prima volta confessa i dubbi e le difficoltà del suo delicato e lacerante lavoro, e parla di quelle donne e dei loro segreti: ragazze inconsapevoli, amanti incinte, giovani stuprate. Sono storie di dolore, di figli mai nati, ma sono anche storie coraggiose di profondo amore, come quello di Caterina e Lucrezia per i loro bambini malformati e voluti. Ci sono le paure delle ventenni, le preoccupazioni delle quarantenni, il ruolo degli uomini. E le ripercussioni psicologiche sulle scelte fatte, che a volte emergono a distanza di anni.
Su tutto grava il peso del dubbio che non lo abbandonerà più: «Ho conosciuto migliaia di donne disperate e ho sempre pensato ai loro drammi, alle loro vite. Le ho ascoltate e aiutate. Un giorno ho però iniziato a udire anche la voce dell'embrione. E ho visto una realtà diversa che ha insinuato nella mia mente dei dubbi. Quanti bambini come Giulio non avevo fatto nascere? Ma poi subentrava la ragione, che nel mio caso ha un grande potere. Sono laico, non sono credente. Cercavo una coerenza rispetto alla scelta fatta. Mi sovvenivano così altri, opposti pensieri nei quali cullare il lavoro di tanti anni: "Se non intervengo io lo farà qualcuno, clandestinamente, e quella donna rischierà la vita. La legge c'è, devi solo applicarla, senza porti tante domande. Lo fai per salvare lei...". Prima pensavo una cosa, poi un'altra. Prima la donna, poi il bambino, poi di nuovo la donna. Avrei voluto salvare entrambi, ma non era possibile».
Su amazon ho trovato anche un lungo estratto. Credo sia un libro valido per far riflettere gli antiabortisti, appesantito da lunghe descrizioni ambientali che il lettore sarà tentato di saltare a più pari, ma potenzialmente interessante per le vicende che racconta.
Quello sugli spinaci, invece, non lo leverei neanche dallo scaffale della libreria. [Modificato da thors 29/01/2022 09:57]
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29/01/2022 11:17 | |
Non ho capito, odi un po' quel libro perchè ti sei fatto lo spoiler ma in realtà il libro lo trovi interessante? 🤔
Per me i libri brutti sono brutti semplicemente perchè non mi piacciono (il che è tutto soggetivo). I titoli di Borealo sono per lo meno curiosi (mi sono messa a leggere la quarta di copertina del libro sugli spinaci 😂). Comunque non li prenderei mai... e i libri che non mi interessano o che non mi sono piaciuti sono i primi che cerco di "sbolognare" a qualche mercatino dell'usato per beneficienza... 🤣
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29/01/2022 12:15 | |
@Silvia ✿
Ero un po' ironico, comunque intendevo esprimere il mio fastidio per l'egemonia di amazon, perchè negli altri siti di vendita che ho consultato prima non avevo trovato neanche un accenno sul contenuto.
Ho rifatto adesso la ricerca e ho trovato un articolo molto interessante:
Aborto, la vita (e i dubbi) di un ginecologo non obiettore di coscienza
Quindi il libro è nato dall'incontro tra il ginecologo (Massimo Segato) e il giornalista che ha raccolto le sue storie (Andrea Pasqualetto).
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